La valutazione è una dimensione costante e fondamentale del processo di insegnamento-apprendimento. Comporta l’attribuzione di voti e giudizi, in itinere e finali per certificare dal punto di vista istituzionale la qualità del percorso didattico, sulla base dell’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze e dei livelli di impegno e partecipazione mostrati da ogni alunno. Le modalità e le procedure possono essere diverse:
- La “valutazione informativa” serve all’alunno a capire cosa sa e cosa può migliorare per raggiungere il successo formativo.
- La “valutazione narrativa” monitora i progressi dell’alunno consentendogli di raccontare il proprio percorso di apprendimento (es. le autobiografie cognitive).
- La “valutazione autentica” ha l’obiettivo di verificare le competenze degli studenti in contesti operativi reali.
La valutazione prevede diverse fasi:
- La “valutazione iniziale”, rilevata mediante prove d’ingresso, finalizzate ad accertare il livello di conoscenze e abilità possedute e osservazioni sistematiche effettuate dagli insegnanti nella prima parte dell’anno scolastico, delinea la situazione di partenza degli alunni ed individua i bisogni ai fini della progettazione.
- La “valutazione intermedia”, attraverso prove di verifica in itinere, rileva le modalità di apprendimento di ogni singolo alunno, il suo modo di operare, le difficoltà che incontra ed è determinante per la predisposizione di interventi di recupero-consolidamento-potenziamento.
- La “valutazione finale”, espressa alla fine di ciascun quadrimestre, tiene conto dei progressi evidenziati dagli allievi sia sul piano educativo sia sul piano cognitivo e metacognitivo, del processo di maturazione motivazionale e socio-affettivo, delle conoscenze, abilità e competenze acquisite, dell’impegno e della partecipazione nelle attività proposte e nello svolgimento dei compiti ed è formulata nel rispetto di criteri comuni, In particolare per gli alunni svantaggiati tiene conto, in primo luogo, delle significative modificazioni comportamentali e successivamente del conseguimento di conoscenze sia pure elementari, nonché dell’acquisizione di abilità e competenze essenziali.
L’”Autovalutazione d’Istituto” è orientata a rimuovere i punti di criticità e a migliorare la qualità del servizio reso agli utenti. Tale azione è realizzata mediante pratiche autovalutative relative all’efficacia dell’Offerta Formativa e ai processi gestionali ed organizzativi. Il grado di soddisfazione dell’utenza è rivelato attraverso la somministrazione di Questionari di customer satisfaction ai soggetti del sistema scolastico. Un’altra misura di autovalutazione è la somministrazione a classi parallele di “compiti di realtà” per rilevare i livelli di competenza in fase iniziale e finale. Inoltre l’Istituto, in ottemperanza al DPR 28 marzo 2013, n. 80 (in merito al Regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) in materia di istruzione e formazione), ha attivato un percorso, di durata triennale, come procedimento di autovalutazione per monitorare e migliore la qualità dell’Offerta Formativa, articolato in tre fasi: 1) Elaborazione RAV, 2) Stesura del piano di miglioramento, 3) Azioni di rendicontazione sociale. La valutazione di sistema partecipa all’analisi comparativa a livello nazionale e internazionale per identificare il raggiungimento di livelli standard da parte degli studenti e della scuola. Le prove, predisposte dall’Istituto Nazionale della Valutazione (INVALSI) sono rivolte alle classi seconde e quinte della Scuola Primaria e classi terze della Scuola Secondaria di 1° grado, come prerequisito all’ammissione all’Esame di Stato.
Considerato che la valutazione ha finalità formativa ed educativa, concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo degli allievi, documenta lo sviluppo dell’identità personale, promuove la autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilità e competenze, tenendo conto dei criteri di valutazione deliberati dal collegio dei docenti che fanno parte integrante del PTOF e in ottemperanza al D. L. 13 aprile 2017, n. 62 “Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato” e alla legge del 13 luglio 2015, n. 107, il Consiglio di classe, dopo aver considerato ogni elemento ritenuto utile per la valutazione complessiva dello studente procederà all’elaborazione di:
- un giudizio descrittivo, per ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo, da riportare nel documento di valutazione (in deroga all’art.2, comma 1 del D. L. 13 aprile 2017, n. 62 stabilita dal Decreto Legge 8 aprile 2020 n. 22, convertito, con modificazioni, dalla Legge 6 giugno 2020 n. 41) per la Scuola Primaria
- una valutazione espressa in decimi per ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni Nazionali per il curriculo, per la Scuola Secondaria di primo grado
- un giudizio del comportamento che, in ottemperanza alla legge n.107 del 2015 (comma 181, lettera i, punto 1), del D.P.R. n.62/2017 e D.Lgs. n.62 del 2017, è basato sulla declinazione di indicatori e descrittori dei livelli di competenza di cittadinanza quali il senso di responsabilità e l’autocontrollo, l’impegno e la puntualità nelle consegne, la capacità relazionale e partecipativa (Competenze sociali e civiche); la consapevolezza di sé e il metodo di studio (Imparare ad imparare); la capacità di progettazione e di Problem solving (Spirito d’iniziativa) e utilizzo degli strumenti digitale e creazione di contenuti (competenze digitali).
Il Collegio Docenti approva annualmente le griglie di valutazione in adozione ed opera per garantire l’uniformità delle procedure di valutazione secondo criteri e descrittori condivisi.
RUBRICHE DI VALUTAZIONE IN VIGORE