Alla Foscolo vari momenti per riflettere sulla violenza di genere

Si è chiusa venerdì 24 novembre nel nome di Giulia Cecchettin – la studentessa a un passo dalla laurea uccisa recententemente dall’ex fidanzato e divenuta tristemente simbolo di tutte le donne vittime di un amore “malato e tossico” – l’intensa settimana dedicata in tutti gli ordini di scuola dell’Istituto Comprensivo “Foscolo” ad approfondimenti e attività di sensibilizzazione rivolte agli alunni di tutte le età sulla “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” istituita dall’ONU per il 25 novembre. Presso la scuola secondaria di 1° grado “Foscolo”, in particolare, nell’ambito del progetto “Pari Opportunità” coordinato dalla prof.ssa Lara Alesci e con il coinvolgimento diretto del dipartimento di Lettere, la settimana è iniziata martedì 21 novembre con un duplice incontro con le operatrici del “Centro Antiviolenza Frida ONLUS”, presente sul territorio di Barcellona Pozzo di Gotto già da diversi anni e rappresentato per l’occasione da Anna Pantè, Veronica Gringiari, Lucia Crisafulli e dalla scrittrice e editrice Giulia Carmen Fasolo, autrice quest’ultima di una sorta di favola dal titolo “Io sono Martina” sempre proposta didatticamente alla “Foscolo” perchè tocca con delicatezza, soprattutto per gli alunni più piccoli, il tema delle violenze domestiche, spesso causa prima di femminicidio, presentando anche la possibilità per le vittime di trovare un supporto nei Centri Antiviolenza, la cui esistenza è talvolta sconosciuta per quanto molto importante. Grazie alla professionalità e alla capacità di coinvolgimento dimostrate dalle ospiti nel rapportarsi con ascoltatori così giovani, sicuramente la mattinata si è rivelata per tutte le ragazze e ragazzi presenti un’importante occasione educativa per riflettere sul triste fenomeno e per imparare a riconoscere e allontanare un “amore malato”. Tante le domande poste sul tema e sull’attività del locale Centro Antiviolenza, oltre che numerosi e variegati i prodotti realizzati dagli alunni a testimonianza di un processo di interizzazione della tematica. Alle ore 11, poi, come accaduto in molte scuole d’Italia, l’invito ministeriale al minuto di silenzio in memoria di Giulia Cecchettin e di tutte le donne vittime di brutalità, si è trasformato in un partecipato minuto di “rumore” affinché Giulia possa essere, se non l’ultima, una delle ultime donne uccise da chi diceva di amarle. E ulteriore occasione di approfondimento e riflessione si è rivelato poi, a questo proposito, anche l’interessante incontro tra gli alunni delle classi seconde e i docenti Flaviana Gullì e Gaetano Mercadante, coautori del libro “Una rosa bianca”, testo liberamente ispirato alla storia di Graziella Recupero, studentessa barcellonese vittima di femminicidio e pertanto anch’essa simbolo senza tempo di tutte le donne uccise per mano di chi manifesta una distorta visione dei rapporti affettivi e l’incapacità di gestire le frustrazioni. La vicenda di Graziella, inoltre, pur essendo accaduta nel lontano 1956, ha molti punti in comune con l’attualità anche per ciò che riguarda una certa cultura patriarcale e maschilista che, allora come ora, tende a condannare la donna anche se vittima, trova le attenuanti ai carnefici, ne invoca l’infermità mentale, giudica la donna comunque per la sua intelligenza o desiderio di libertà. Come chiaramente spiegato dagli autori, sollecitati anche dalle numerose domande poste dagli alunni, l’intento da cui è nato il libro è stato quindi principalmente quello di ridare dignità alla memoria di Graziella, a suo tempo dimenticata o giudicata nonostante la sua morte violenta. Le parole della prof.ssa Gullì, che ha curato la parte narrativa, e del prof. Mercadante, che ha avuto il compito di raccogliere le testimonianze su questo fatto di cronaca per lungo tempo finito nell’oblio in una città provinciale come Barcellona Pozzo di Gotto, hanno perciò affascinato i ragazzi e li hanno spinti, oltre che a chiedere ulteriori dettagli sul libro intervistando gli autori, anche a esporre le proprie riflessioni sulla vicenda in sè e persino raccontare curiosità apprese interrogando parenti anziani che Graziella avevano conosciuto o di cui avevano conosciuto la storia, rendendoli altresì consapevoli che simili fatti non hanno coordinate geografiche prevedibili e possono avvenire anche molto vicini a loro. A chiudere la settimana di approfondimenti venerdì 24 novembre è stata infine, presso la palestra auditorium, la performance musicale, coreografica e artistica dal titolo “Nessun possesso… ma rispetto” che, ricca di gesti simbolici, ha coinvolto le alunne ed alunni e le docenti e docenti della scuola secondaria di 1° grado, tutti con un tratto rosso sul volto per sentirsi accomunati nella condanna di ogni violenza sul genere femminile. Si è trattato di un momento condiviso e inclusivo poiché, alla presenza molto commossa della Dirigente prof.ssa Felicia Maria Oliveri, a raccontare o esprimere pensieri ed emozioni partendo da storie dolorose come quella della giornalista palestinese Rula Jebreal o delle numerose vittime di femminicidi, sono state anche le note di quattro canzoni significative eseguite dalle voci toccanti delle docenti Stefania Mirabile e Salvina Scolaro con l’accompagnamento musicale del prof. Giovanni Squatrito. Da un lato la canzone “Donna” di Mia Martini, a cui poi ha fatto seguito la straziante “Renaissance” di Paolo Buonvino & Skin, entrambe cantate dalla prof.ssa Mirabile, hanno voluto esprimere la donna vittima, spesso straziata e ripudiata, malvista e giudicata, emarginata e allontanata dalla società nonostante vittima; dall’altra hanno invece voluto aprire alla speranza le note de “La donna cannone” di De Gregori, cantata dalla prof.ssa Scolaro, in cui la donna è elogiata da un uomo per la sua forza, bellezza, autenticità, la sua semplice complessità, il suo essere “donatrice di vita”, perchè gli uomini non sempre sono carnefici e sono anche capaci di amore “sano”, non “tossico”, non “malato”, gli uomini innamorati di cui si parla ne “Gli uomini non cambiano” di Mia Martini. Dal punto di vista artistico, inoltre, lo stesso passaggio dal buio alla luce, dal male al bene, è espresso nel dipinto “RISPETTAMI” che l’artista barcellonese Fabiana Lualdi ha gentilmente esposto per l’occasione presso l’Istituto e che capeggiava sulla scena. La performance ha visto così docenti e alunni alternarsi in dialoghi, coreografie, riflessioni, poesie, tra cui quella della poetessa e attivista peruviana Cristina Torres Caceres “Se non torno distruggi tutto”, diventata virale sui social in questi giorni dopo la morte di Giulia per mano di chi diceva di amarla. Perché, come è stato ribadito, “Giulia oggi è ogni ragazza, ogni donna, sorella, figlia, madre, cugina, amica, collega” a noi vicina, la sua morte è inaccettabile e davvero l’augurio è nel cambiamento affidato alle giovani generazioni, nel superamento di stereotipi e di un distorto concetto di amore che si nutre di possesso e non di rispetto. L’articolata manifestazione, che ha impegnato oltre ai ragazzi anche i docenti di tutte le discipline e il personale ausiliario, ha avuto quindi l’obiettivo di andare oltre il grave problema della violenza e dei “femminicidi”, puntando invece lo sguardo sulla parità di genere e sulla necessità di abbattere gli stereotipi, abbattendo le barriere mentali per costruire un mondo in cui le donne abbiano pari dignità, educando altresì le nuove generazioni a sopprimere qualsiasi forma di violenza sia fisica che culturale nei confronti del genere femminile. E affinché il messaggio giunga rafforzato nella sua essenzialità e dia coraggio a chi ancora è avvolta dalle spire della violenza o è asfisiata da un amore “tossico”, si è scelto quest’anno appunto l’hastag #nessunpossessomarispetto, un messaggio da gridare e ripetere “facendo rumore” in memoria di tutte le Giulia che ancora sono vittime di uomini, così come sulle toccanti note di “What a wonderful word” eseguite al sassofono dal prof. Squatrito hanno simbolicamente fatto alunni, docenti e Dirigente a chiusura dell’intenso momento di riflessione collettiva. E così come hanno fatto nei loro plessi anche gli alunni delle scuole primarie “S.Antonio” e “Don Milani – Fondaconuovo”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Vai alla pagina dell’Istituto Comprensivo per la fotogallery e i video delle dirette: 

  • Incontro con il Centro antiviolenza Frida Onlus del 21-11-2023: postvideo 1
  • Incontro con gli autori Gullì e Mercadante del 22-11-2023: post video1 video2
  • Manifestazione “Nessun possesso ma rispetto” del 24-11-2023: post video1
  • Momento di riflessione presso la scuola primaria “S.Antonio
  • Momento di riflessione presso la scuola primaria “Don Milani-Fondaconuovo

Leggi l’articolo su 24live.it per l’incontro con il Centro Antiviolenza del 21-11-2023

Leggi l’articolo su 24liveschool sull’incontro con gli autori del 22-11-2023

Leggi l’articolo su OraWebTV di sintesi su tutte le attività