La “Foscolo” non dimentica i bambini vittime della Shoah

Una toccante performance dal titolo “L’innocenza perduta. I bambini vittime della Shoah” si è svolta lunedì 27 gennaio 2020 nella palestra auditorium della scuola secondaria di 1° grado “Foscolo” in occasione della “Giornata della Memoria”. Alla presenza del Dirigente prof.ssa Felicia Maria Oliveri e del referente del Progetto Legalità “Itinerari per una cittadinanza di genere… umano” Prof.ssa Michaela Munafò, gli alunni di tutte le classi  hanno dato infatti vita a vari momenti di riflessione collettiva. Circondati da un simbolico recinto di filo spinato, essi hanno dapprima mostrato i numeri tatuati sulle braccia e fogli con la definizione di “intolleranza” data da Liliana Segre e adottata dal dizionario Zingarelli. Altri ragazzi hanno poi composto un grande collage di disegni aventi come soggetto i bambini vittime dell’orrore nazista, sia quelli di Terezin che quelli in generale mandati a morire appena arrivati nei campi. Sono state quindi lette varie poesie e riflessioni e infine l’alunna Annalisa De Francesco ha letto a tutti la sua toccante poesia dal titolo “Janusz Korczak è il tuo nome”,  premiata poco prima nel corso del Convegno-concorso “Una poesia per non dimenticare l’orrore”, promosso dall’Amministrazione comunale e dedicato alla vicenda che ha visto il medico e pedagogo polacco Janusz Korczak sacrificarsi, pur avendo la possibilità di salvarsi, per accompagnare serenamente i trecento bambini del suo orfanotrofio verso morte certa nel campo di Treblinka. A conclusione del momento di riflessione collettiva, si è rinnovata infine anche per quest’anno la consuetudine che vede gli alunni della scuola secondaria di 1° grado dedicare un albero in ricordo di chi, in mezzo agli orrori della Shoah, ha messo a repentaglio la propria vita con generosità e altruismo salvando anche solo un ebreo dal suo destino di morte e ottenendo per questo dalla Yad Vashem di Gerusalemme il titolo di “Giusto tra le Nazioni”. Un ulivo, simbolo di pace, è andato quindi ad accrescere il “Giardino dei Giusti” dell’Istituto Comprensivo e troverà posto accanto agli altri alberi  dedicati, a partire dal 2013, a Giorgio Perlasca, Carlo Angela, Gino Bartali, Adele Zara, Calogero Marrone, don Aldo Brunacci e il paese di Nonantola. La scelta quest’anno è caduta su Clelia Caligiuri, un’insegnante che, per avere nascosto e aiutato la jugoslava Sara Karliner a sfuggire alla deportazione, è stata la prima donna ad essere insignita nel 1966 del titolo di “Giusta tra le Nazioni”.  Dedicare a lei l’albero del suo ancora piccolo “Giardino dei Giusti” per l’Istituto Comprensivo “Foscolo” ha quindi un doppio significato: ricordare una donna e ricordare il bene che, a rischio della vita, molti hanno esercitato nonostante la barbarie in cui l’umanità era precipitata. Questo è infatti il messaggio che ogni anno la scuola secondaria “Foscolo” vuole rinnovare ai suoi alunni e ciò perchè non basta ricordare “ciò che è stato” e sperare che non accada mai più, ma bisogna sempre coltivare il bene mai del tutto sopito nell’essere umano e la memoria di chi “salvando una vita, ha salvato il mondo intero”.

 

 

 

 

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