Il comune di Barcellona Pozzo di Gotto è un grosso centro nella provincia di Messina, il più popoloso dopo la stessa Messina. Conta una popolazione di circa 40.000 abitanti. Il suo territorio è esteso circa 58,89 km², molto densamente popolato e ricco, è delimitato da quattro confini naturali: a nord-ovest il mare Tirreno; a nord-est il torrente Mela; a sud-est il versante tirrenico dello spartiacque dei Peloritani; a sud-ovest il torrente Termini o Patrì. Questi limiti coincidono quasi con quelli amministrativi. Infatti Barcellona Pozzo di Gotto confina a nord-est con i comuni di Milazzo, Merì e S. Lucia del Mela; a sud-ovest con i comuni di Terme Vigliatore e di Castroreale; a sud-est lungo il versante montuoso, il confine del territorio di Castroreale si affianca a quello di S. Lucia del Mela. L’orografia del territorio comunale è molto varia: dal livello del mare si sale fino a quota 1.180 m, con pendenze che iniziano dallo 0 al 5% per passare, nella fascia collinare, tra il 20 e il 40% e finire sul crinale dei Peloritani con pendenze anche superiori al 40%. I corsi d’acqua che attraversano il territorio sono, oltre ai citati torrenti Mela e Termini, quelli del Longano e dell’Idria, che hanno un regime a carattere torrentizio e quindi normalmente con portate modeste che tuttavia divengono impetuose nei periodi di maggiore piovosità. Dal punto di vista agricolo, la porzione di territorio a carattere pianeggiante è la più fertile e viene sfruttata con attività agricole più moderne e redditizie. Comunque, su tutto il territorio, i comparti individuabili sono l’orticoltura, l’agrumicoltura, l’olivicoltura, la viticoltura, il bosco, il pascolo, il seminativo e il vivaio a dimora fissa. Barcellona Pozzo di Gotto è servita dallo svincolo dell’autostrada A20 ME-PA che le consente un rapido collegamento con Messina a circa 39,00 km e con Palermo, che dista circa 190 km. Tutto il centro abitato è attraversato dalla S.S. 113. Altra via di collegamento è la ferrovia Messina-Palermo che recentemente, insieme alla relativa stazione, è stata spostata a valle in posizione decentrata rispetto al centro urbano. Il comune di Barcellona Pozzo di Gotto, oltre che dal grande centro urbano, è formato da una serie di frazioni che nel tempo hanno assunto una certa importanza. (Tratto da Wikipedia.org) |
DA: “La città – Contrade e Quartieri” dal Sito ufficiale del Comune di Barcellona P.G.(ME) |
Sant’Antonino
Ormai inurbata e completamente trasformata sotto l’aspetto urbanistico e socio-economico. costituendo un vero e proprio quartiere autosufficiente. Decisamente popolata, possiede il Convento dei Frati Minori di S. Antonio di Padova, veneratissimo da tutta la popolazione barcellonese che vi accorre in massa per la Festa solenne dell’ultima domenica d’agosto. Del Convento si ammira il Chiostro del XVI secolo. Il Santo la cui statua figura nella Chiesa, annessa al Convento, viene dal popolo chiamato “Sant’Antuninu” per non confonderlo con S. Antonio Abate. Infatti chi porta il nome del primo in dialetto viene chiamato “Ninu”, chi porta il nome del secondo “Ntoni”. (Tratto da “Stradario Storico di Barcellona Pozzo di Gotto” di Nello Cassata e Nino Falcone) |
Sant’Antonio
E’ anche una contrada che per il territorio ubertoso che la circonda, fitto di agrumeti e coltivato ad ortofrutticoli (una volta anche a tabacco), trae la sua fertilità dalle acque irrigue del Termini e perció economicamente uno delle più avanzate dì Barcellona. Densamente popolata, la sua gente si é sempre distinta per l’intraprendenza commerciale. Caratteristica la sua Chiesa, dedicata a S. Antonio Abate, alla quale si accede per due “salite” essendo l’edifido sacro posto in alto quasi a dominare la contrada. Della vasca – abbeveratoio-fontana – costruita nel XVII secolo e quindi demolita in tempi relativamente recenti, rimane una magnifica lapide scritta in latino che si conserva nella Biblioteca Comunale. Essa è incisa su ambedue le facciate; una scritta, più antica, è del tempo di Filippo IV (1621-1665); l’altra è del tempo di Carlo III (1716-1788). (Tratto da “Stradario Storico di Barcellona Pozzo di Gotto” di Nello Cassata e Nino Falcone) |
Fondaco Nuovo
Ci troviamo già in periferia dove era tappa di arrivo o di partenza per i viaggiatori da o verso Palermo; vi sorgevano elementari strutture ricettive, ” il fondaco “, che offrivano possibilità di rifugio, di riposo, di ristoro e che hanno dato il nome alla zona. Il termine ” il fondaco ” molto sicuramente deriva dall’arabo “funduq” il cui significato è “albergo per mercanti in transito”. L’ipotesi è avvalorata dalla vicina presenza di una costruzione con tetto a cupola impropriamente definita torrione saraceno. (Tratto da “Stradario Storico di Barcellona Pozzo di Gotto” di Nello Cassata e Nino Falcone) |
Quartalari
Il nome del quartiere deriva da un tipico manufatto in terracotta, a “quartara” , utilizzato da tempo immemorabile come contenitore non solo per l’acqua ed il vino. Probabilmente, in questa zona doveva essere particolarmente rilevante il numero di artigiani che si dedicavano alla lavorazione dell’argilla per la realizzazione di manufatti in terracotta. Ancora oggi la presenza di una cava d’argilla e dei ruderi di una fabbrica di laterizi, attiva fino agli anni ottanta, testimoniano le attività che vi si svolgevano. (Tratto da “Stradario Storico di Barcellona Pozzo di Gotto” di Nello Cassata e Nino Falcone) |
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