In occasione della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” istituita dall’ONU, si sono svolti lunedì 25 novembre presso l’Istituto Comprensivo ‘Foscolo’, a conclusione di un percorso di approfondimenti sulla tematica in tutti gli ordini di scuola, vari momenti di riflessione da cui proseguire giorno per giorno in nome di tutte le vittime, vicine e lontane. In particolare è stata una mattinata ricca di gesti simbolici e condivisione quella che, nell’ambito del progetto ‘Pari Opportunità’ coordinato dalla prof.ssa Lara Alesci, ha coinvolto le alunne ed alunni della scuola secondaria di 1° grado – tutti con un tratto rosso sul volto per sentirsi accomunati nella condanna di ogni violenza sul genere femminile – in un flash mob dal titolo “Il silenzio uccide la libertà”. Presso la palestra-auditorium alla presenza attenta della Dirigente prof.ssa Felicia Maria Oliveri, proposta per classi parallele così favorire l’attenzione e la partecipazione, una breve ma simbolica performance coreografica e artistica, diretta dalla prof.ssa Santina Iudicello sulle note de “Il mio canto libero” di Lucio Battisti, ha voluto esprimere il muro di violenza che cinge ancora molte donne nel mondo e il loro difficile percorso verso la libertà, un viaggio poetico che celebra l’amore e la capacità di trovare una dimensione autentica al di fuori delle convenzioni sociali grazie ad un amore puro e rigenerante, agli antipodi di un amore ossessivo, oppressivo, malato. Sulla scena anche riferimenti alla difficile situazione femminile in molti paesi del mondo, dolorosamente richiamati dai costumi orientali di una delle ragazze e dalla toccante lettura della poesia “Troverò la libertà” della poetessa afghana Wadia Samadi. È un percorso ancora lungo ma, come è stato ribadito anche dal Presidente Sergio Mattarella nel suo messaggio alle scuole accennato dalla dirigente Oliveri, l’augurio è nel cambiamento affidato alle giovani generazioni, nel superamento di stereotipi e di un distorto concetto di amore che si nutre di possesso e non di rispetto. La performance ha avuto quindi l’obiettivo di andare oltre il grave problema della violenza e dei “femminicidi”, puntando invece lo sguardo sulla parità di genere e sulla necessità di abbattere le barriere mentali per costruire un mondo in cui le donne abbiano pari dignità, educando altresì le nuove generazioni a sopprimere qualsiasi forma di violenza sia fisica che culturale nei confronti del genere femminile. E affinché il messaggio giunga rafforzato nella sua essenzialità e dia coraggio a chi ancora è circondata dal muro della violenza o è asfisiata da un amore “tossico”, si è scelto quest’anno appunto l’hastag #ilsilenziouccidelalibertà, un messaggio da gridare e ripetere, “facendo rumore” in memoria di tutte le donne che ancora sono vittime di uomini che dicevano di amarle o di uomini che si credono loro superiori, così come hanno simbolicamente fatto alunni, docenti e dirigente a chiusura del breve ma significativo momento di riflessione collettiva. Analoghi momenti di riflessione si sono inoltre svolti presso le scuole primarie “S.Antonio” e “Don Milani – Fondaconuovo”, dove gli alunni hanno voluto far sentire la loro voce per dire NO ad ogni forma di abuso, prepotenza e maltrattamento.
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- Manifestazione “Il silenzio uccide la libertà” del 25-11-2024: post – video1 – video2 – video3 – video4
- Momento di riflessione presso la scuola primaria “S.Antonio“
- Momento di riflessione presso la scuola primaria “Don Milani-Fondaconuovo”
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