Il “Giardino dei Giusti” della ‘Foscolo’ sempre più grande

Come consuetudine ormai dal 2013, anche quest’anno in occasione delle commemorazioni  per la “Giornata della Memoria” che si sono svolte sabato 27 gennaio 2018, gli alunni della scuola secondaria di 1° grado “Foscolo”, dopo avere osservato un minuto di silenzio riuniti in cortile ed avere riflettuto sulla tragedia storica della Shoah ascoltando le parole della poesia “Se questo è un uomo” recitate da una compagna, hanno piantato simbolicamente un nuovo “albero dei Giusti” che va ad accrescere il “Giardino dei Giusti” dell’Istituto Comprensivo. Accanto agli alberi di ulivo, simbolo di pace, dedicati negli anni precedenti a Giorgio Perlasca, Carlo Angela, Gino Bartali, Adele Zara e Calogero Marrone, quest’anno troverà infatti posto la pianta dedicata a don Aldo Brunacci, religioso umbro che ad Assisi, durante l’occupazione nazifascista, ha contribuito a  salvare la vita di oltre 300 ebrei, altrimenti destinati alla deportazione e probabilmente alla morte, facendoli travestire da frati e suore o nascondendoli nei sotterranei e nelle cantine provvisti di documenti falsi insieme agli sfollati. Uomini, donne, vecchi e bambini in fuga poterono così godere di una grande rete di solidarietà ad Assisi e dintorni, e la zona, grazie anche alla copertura di un ufficiale tedesco,  fu dichiarata “franca” tanto da non vedere deportazioni verso la Germania. Pur catturato dai fascisti, don Brunacci riuscì a salvarsi rifugiandosi a Roma e per la sua opera di solidarietà  è stato insignito nel 1977, insieme al suo vescovo monsignor Niccolini, del titolo di “Giusto tra le Nazioni” dalla Yad Vashem di Gerusalemme. Ricordare ancora una volta che nell’orrore della Shoah vi è stato anche chi ha messo a repentaglio la propria vita con generosità e altruismo, agendo sempre con molto riserbo com’è proprio di tutti i “Giusti”, ha ribadito ai ragazzi l’importanza di questa giornata commemorativa non solo per non dimenticare mai la tragedia alla quale la follia umana ha portato, ma anche per perpetuare la memoria del bene mai del tutto sopito e di chi  “salvando una vita, ha salvato il mondo intero”.